kiosk

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ABSTRACT
Il progetto prevede il recupero dell’edificio esistente (ora abbandonato e un tempo destinato a locali di servizio dell’attività di distribuzione di carburante), e il suo ampliamento ottenuto mediante l’utilizzo di elementi modulari (container) assemblati e adattati alla particolare condizione ambientale secondo i principi tematici del riuso, del riciclo e della reversibilità dell’intervento.

 
CARATTERI INSEDIATIVI
Il progetto ridisegna l’area d’intervento, e di conseguenza l’edificio su cui insiste, come un luogo destinato alla connessione tra i diversi sistemi di comunicazione (pedonale, carrabile e ferrata) che coesistono sul posto: un intervento vocato alla massima permeabilità, che non prevede opere di recinzione. In tal senso, l’impianto insediativo si fonda sulla realizzazione di uno spazio privato a uso pubblico, una vera e propria piazza che funge da raccolta dei flussi pedonali (oltre che da attesa per lo scambio intermodale tra autobus e Minimetrò), su cui si affaccia l’ampliamento di progetto dell’edificio esistente.

 

CARATTERI COMPOSITIVI E FORMALI
Dal punto di vista compositivo l’intervento prevede il recupero dell’edificio esistente (un tempo destinato a locali di servizio dell’attività di distribuzione di carburante) e della relativa pensilina (un tempo destinata a proteggere la distribuzione di carburante) e un ampliamento mediante l’inserimento di nuovi spazi ricavati dall’aggregazione di container opportunamente riadattati, con l’intento di sperimentare nuovi modelli e modi dell’abitare contemporaneo. L’immagine complessiva risulta quindi esito di un restauro architettonico secondo cui le parti esistenti sono conservate e valorizzate attraverso un recupero filologico (in maniera del tutto analoga a quanto avviene per l’archeologia industriale) e l’ampliamento viene integrato senza mimetismi. In dettaglio, le soluzioni compositivo-formali che consentono di attuare questo approccio riguardano il confronto/rapporto tra l’essenziale stereometricità dei container e la complessità volumetrica del seppur piccolo edificio esistente, tra le diverse cromie previste per i container e per l’edificio esistente e tra la leggerezza del metallo dei container e la massività della costruzione esistente. Il carattere figurativo dell’intervento è enfatizzato, inoltre, dall’integrazione della grafica pubblicitaria sulla “pelle” dell’edificio, tanto da trasformarlo iconicamente in una vera e propria architettura tipografica.

 

CARATTERI DISTRIBUTIVI E FUNZIONALI

Dal punto di vista distributivo l’edificio esistente e l’ampliamento si sviluppano su un unico livello fuori terra. All’edificio esistente, destinato ad accogliere gli spazi privati e di lavoro dell’attività commerciale e per servizi, si accede da un ingresso riservato, posto a ovest, che, attraverso uno spazio di distribuzione, consente di raggiungere due zone: una dedicata esclusivamente alla cucina e una a più funzioni, quali locale di sanificazione, magazzino, spogliatoio e bagno (questi ultimi per il personale). Dalla cucina si accede, attraverso due passaggi dedicati, sia a un locale destinato a cantina/dispensa/cella frigorifera sia alla sala per il pubblico. La cucina prevede al suo interno un layout logico e funzionale (progettato secondo i diversi percorsi di produzione, uscita e ingresso del cibo) con un’area per il lavaggio posizionata vicino alla porta di rientro dalla sala e un’area di conservazione e preparazione degli alimenti in prossimità delle aree di cottura degli stessi. Completa l’edificio esistente la presenza di un servizio igienico pubblico, cui si accede direttamente dalla sala. Per ciò che riguarda la parte relativa all’ampliamento, questa è caratterizzata a sud dall’assemblaggio per accostamento orizzontale di 8 container da 20 piedi (2 file da 4 container ciascuna). All’interno questi prevedono due sale, separate da una zona di servizio ad uso del personale. Completa l’ampliamento, a nord, una serie di container (1 da 20 piedi e 2 da 10 piedi) assemblati per accostamento verticale e collegati tra loro internamente, che ospitano i locali tecnici dedicati agli impianti tecnologici. Planimetricamente i volumi sono collegati tra loro sia fisicamente da passaggi di connessione tra esistente e nuovo sia figurativamente dal sistema di pensiline esistenti. Per quanto riguarda le sistemazioni esterne l’intervento prevede la realizzazione di una pedana (posta in quota con l’interno dell’edificio e resa accessibile da una rampa posta sul lato est) che funge da collegamento tra l’area edificata e la banchina dedicata all’attesa del bus e all’attraversamento pedonale. Sono previste, inoltre, delle aree a verde (privato e pubblico) sul lato nord-est in cui sono inseriti 5 alberi di cipresso, che sono poste allineate all’andamento della linea Minimetrò coerentemente con le analoghe sistemazioni presenti nell’intorno. Infine, un sistema di marciapiedi pedonali, disposti perimetralmente e integrati, laddove necessario, da parapetti integrati con pannelli pubblicitari, consente il raccordo delle quote altimetriche presenti all’esterno con quelle interne al lotto.

 

CARATTERI MATERICI E COSTRUTTIVI
Dal punto di vista materico il progetto prevede un rapporto per contrasto tra l’edificio esistente e l’ampliamento. Per l’edificio esistente, infatti, si prevede per il paramento murario delle facciate un intonaco (colore grigio antracite) come finitura del rivestimento “a cappotto” necessario per garantire i requisiti termici, mentre per le coperture si prevede un rivestimento in metallo zincato (colore grigio chiaro) montato con tecnica a doppia aggraffatura sia all’estradosso che all’intradosso nelle parti a sbalzo. Gli infissi, dotati di vetro camera, sono previsti in alluminio (colore grigio antracite). La pensilina preesistente è prevista anch’essa rivestita in metallo zincato (colore grigio chiaro) montato con tecnica a doppia aggraffatura sia all’estradosso sia nel bordo perimetrale, mentre l’intradosso è previsto realizzato con un telo di PVC termoteso traslucido (colore bianco) utilizzato anche al fine di sfruttare le peculiari caratteristiche di diffusione della luce che caratterizzeranno lo spazio esterno. Per l’ampliamento i container metallici (di colore bianco) in facciata alternano parti piene (caratterizzate dal tipico motivo di facciata della lamiera grecata) a parti vetrate (caratterizzate da infissi metallici di colore bianco). Dal punto di vista costruttivo l’edificio esistente è costituito dall’accoppiamento di due parti: una con sistema portante in muratura e l’altra con telaio in cemento armato. In tal senso, nella parte in muratura l’intervento di recupero prevede la riduzione delle aperture per garantire maggiore resistenza sismica e l’inserimento di nuove aperture in corrispondenza di punti in cui la muratura è di sezione ridotta (in tal caso si prevede la realizzazione di apposite cerchiature) o al di sotto di aperture finestrate esistenti. Nella parte con telaio in cemento armato nessun intervento coinvolge il comportamento strutturale perché non riguarda gli elementi portanti. Vengono infatti inserite nuove aperture, ridotte aperture esistenti e riaperte aperture attualmente chiuse esclusivamente in corrispondenza delle chiusure verticali di facciata non portanti (tamponature). Per ciò che riguarda l’ampliamento i container, con altezza netta interna pari a 2,70 m, sono caratterizzati strutturalmente da un telaio in acciaio (costituito da montanti e travi trasversali e longitudinali) che è sufficiente a garantirne la stabilità e la capacità portante.

 

KIOSK
edificio per servizi

tipologia 
progetto

luogo 
Perugia, via Trasimeno Ovest

committente 
privato

progetto architettonico 
HOFLAB (Paolo Belardi, Simone Bori) con Carl Volckerts

progetto immagine coordinata
SALT&PEPPER (Paul Henry Robb)

progetto strutture

Luca Galletti

progetto impianti meccanici

Paolo Trastulli, Marco Vergoni

progetto impianti elettrici

Francesco Giulioni Nicoletti

dati dimensionali

superficie edificio 300 mq

cronologia

progetto 2015-2016