Hispellum

Il rescritto costantiniano, elemento peculiare in cui l’urbs si riconosce, assurge a matrice figurativa del progetto; la stele racchiude in sé significati molteplici: simbolo delle radici romane dell’antica Hispellum (splendidissima colonia iulia) ed emblema dell’adunanza delle genti umbre, ivi richiamate con cadenza annuale, incarna nella figura di Costantino il legame tra romanità e cristianità, nel segno dell’unione e della comunanza tra i popoli.

Nella sistemazione di Piazza della Pace l’accesso a Spello avviene attraverso una nuova porta, che presenta i due lati di ingresso e uscita (recto e verso della stele) alla circolarità del transito veicolare-pedonale e che, nel senso etimologico di ianua, protegge il passaggio dei visitatori. A terra, il colle su cui sorge Spello si concretizza in una calotta in resina riciclata fotocatalitica, la cui superficie è scavata secondo la giacitura dell’antico tracciato viario. La porta/stele si erge sopra questo suolo solcato dalle tracce dell’impianto cardo-decumanico, che delimitano settori omogenei popolati da sottili lame che di giorno si muovono al vento e di notte si animano di luce colorata, evocando le tecniche di composizione delle infiorate artistiche e celebrando il carattere multiculturale della città.